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Profumato, ornamentale, resistente: tutto questo e molto altro è il timo, cespuglio aromatico perenne appartenente alla famiglia delle lamiacee, adatto ad essere gestito in orto così come in vaso.
Esistono in natura diverse varietà di timo, dal classico - il cui sapore ben si sposa con portate di carne - al timo serpillo o strisciante, che cresce orizzontalmente e in basso, sino a toccare il manto erboso. Per gli amanti dei sapori più particolari è possibile anche seminare o piantare il timo limone o dorato, riconoscibile anche dal particolare colore delle foglie, gialle per metà.
E' possibile dare il via ad una rigogliosa coltivazione di timo partendo dal seme, riproducendo l'arbusto grazie alla moltiplicazione per talea (piantando un rametto laterale preso dalla pianta madre già legnoso in primavera oppure in autunno, purché vi siano temperature miti), oppure dividendo il cespo, mantenendo le radici e piantando ogni sezione in primavera o autunno.
Il timo è talmente rustico come arbusto da resistere praticamente a qualsivoglia sbalzo termico, dal clima arido alle gelate "assassine".
La pianta predilige un clima soleggiato e la semina può essere avviata in terreno drenante ma non argilloso.
Non è prassi comune avviare la semina del timo direttamente in vaso o campo aperto, nonostante la pianta sia piuttosto forte e sensibile soltanto alle malattie fungine; molti agricoltori preferiscono avviare la germinazione dei semini in semenzaio avviando la semina, quindi, in primavera, e trapiantando successivamente le piantine nei mesi estivi, dato che il timo ama il sole.
La pianta di timo ben si presta ad essere gestita in vaso, da porre comodamente su balcone, terrazzo o veranda.
Possiamo avviare la semina diretta oppure piantare in contenitore una piantina nata in semenzaio avvalendoci di un vaso avente almeno 30 cm di diametro. Sul fondo porremo un piccolo strato di ghiaia o argilla espansa per prevenire il ristagno idrico; il terriccio sarà un misto di terreno fertile, torba e sabbia. Dopo aver seminato oppure trapiantato la piantina, basterà annaffiare spesso per consentire alle radici di assestarsi.
Trattandosi di una coltura perenne, l'area dell'orto o del giardino in cui decideremo di seminare o piantare il timo dovrà essere lavorata a dovere al fine di ottenere una coltura sempre sana e fruttuosa.
Si parte dalla classica vangatura profonda, che però non deve necessariamente servire a rigirare la zolla, seguita dalla zappettatura con aggiunta di compost per fornire al timo i migliori nutrienti grazie ai quali mantenersi in salute a lungo. Infine, rastrelliamo per livellare il suolo. In caso di appezzamento argilloso (non ottimale per l'aromatica), mixiamo al terreno della sabbia prima di piantare il timo e magari alziamo anche la sponda dove avvieremo la semina.
Il timo è un cespuglio piuttosto ordinato e facile da gestire anche in orto oppure in giardino. In genere, per un consumo familiare basta una sola coltura; se, tuttavia, desideriamo regalare questa profumata spezia ad amici o parenti o desideriamo avviare una produzione commerciale di timo, basterà semplicemente ricordare che - seminata o trapiantata - ogni coltura di lamiacea andrà distanziata dalla sua omologa almeno 30 cm, ognuna disposta su file distanti tra loro almeno 70/80 cm.
Una volta avviata la semina o piantata l'aromatica, annaffiamo per consentire al timo di radicare bene nel suolo.