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E' simile alla cipolla e può essere un suo valido sostituto tra i fornelli. Si tratta dello scalogno, ortaggio appartenente alla famiglia delle liliacee, coltura rustica e dalla gestione in orto ed in vaso molto simile a quella dell'aglio.
La sua semina, in realtà, non avviene in maniera canonica: non utilizzeremo, infatti, i semi per avviare la germinazione delle piantine, bensì i suoi preziosissimi bulbi. Come? Scopriamolo insieme.
Come anticipato, la "semina" dello scalogno è piuttosto particolare. Non avremo, infatti, bisogno dei semini per avviare questa prima, importantissima fase di germinazione della pianta, bensì i bulbi stessi dello scalogno.
La coltura dello scalogno, di facile gestione, permette di ottenere più di un bulbo e, quindi, di possedere la materia prima per avviare una successiva coltivazione di questa affascinante liliacea. Per ottenere una fruttuosa coltivazione è bene azzeccare i tempi di "semina" e scegliere il terreno adatto a piantare i bulbi al suo interno.
Lo scalogno è piuttosto resistente alle basse temperature, così come l'aglio; può, quindi, essere piantato anche in autunno, a partire dal mese di ottobre, magari approfittando di una luna calante nel cielo. Il terreno dovrà preferibilmente essere sciolto, ben sabbioso ma soprattutto dall'altissimo potere drenante: lo scalogno, così come l'aglio, teme infatti i ristagni idrici.
Lo scalogno - sottoforma di bulbo o persino utilizzando gli scarti della liliacea - può essere piantato anche in vaso senza ricorrere a particolari accortezze.
Basterà procurarsi un vaso - meglio se rettangolare, ma va bene anche un contenitore tondo - del terriccio arricchito con compost e garantire al bulbo un corretto drenaggio e il gioco è fatto! Lasciate 10 cm di distanza tra un bulbo e l'altro e posizionate il vaso sul terrazzo in un posto ben soleggiato senza, però, che i raggi del sole colpiscano il contenitore direttamente nelle ore più calde della giornata.
Un terreno ben lavorato e arricchito di sostanze utilissime alla corretta crescita dei bulbi sarà la chiave per una coltivazione ricca e sana del nostro scalogno.
Il suolo dovrà essere lavorato con la vanga in profondità, senza però girare la zolla; con la zappa si prepara un letto superficiale uniforme, oltre ad incorporare il concime prescelto per i nostri bulbi di scalogno.
Lo step della concimazione è fondamentale: lo scalogno, infatti, non ha particolari pretese, se non quella di non eccedere con l'azoto. Il consiglio? Preferire il compost al letame, utilizzare l'humus di lombrico ed evitare concimi liquidi, concentrati o essiccati.
Lo scalogno è una pianta perfetta da piantare e coltivare nell'orto.
In primis, bisogna ricordare di non piantare nel terreno bulbi già germogliati; il verso di "semina" è, inoltre, importantissimo: il bulbo va inserito nel suolo con la punta verso l'alto. La profondità di semina dei bulbi varia dai 2 ai 5 cm di profondità, coprendo il bulbo completamente nei mesi invernali.
La pianta di scalogno sviluppa un buon cespo ed ha quindi bisogno di molto spazio per crescere bene. E' consigliabile, quindi, piantare i bulbi ad almeno 35 cm di distanza l'uno dall'altro, su file distanti tra loro 40/50 cm.