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Buonissimo da mangiare in innumerevoli varianti il carciofo - appartenente alla stessa famiglia di radicchio, lattuga, cicoria, ovvero a quella delle composite - è una coltura abbastanza impegnativa ma che, se condotta in maniera impeccabile sin dalla semina, può regalare tantissime soddisfazioni.
La prima fase di nascita questo straordinario ortaggio può essere gestita non solo ricorrendo ai semi (opzione, questa, lunga ed estenuante e per questo sconsigliata), ma anche piantando i cosiddetti carducci oppure gli ovuli non schiusi della composita. Gli esperti in orticoltura sconsigliano la semina in aree ristrette, come terrazzi o piccoli giardini, ma non è detto che questa opzione sia da scartare a priori. Entriamo, dunque, nel magico mondo dei carciofi e scopriamo come avviare la germinazione delle piantine.
La pianta di carciofo è perenne e richiede tempi piuttosto lunghi per nascere, crescere e fruttare.
Ovviamente, è bene tenere presente che determinate condizioni climatiche e del terreno nel quale verrà avviata la semina possono favorire l'andamento della germinazione delle piantine. Il carciofo ha bisogno di un terreno sciolto e drenante, con un ph che oscilli tra il 6 e il 6,5. La semina del carciofo si può avviare in condizioni climatiche miti e su terreni ben esposti al sole. Eccessivo freddo e sbalzi di temperatura possono compromettere le future coltivazioni.
Abbiamo anticipato come la semina del carciofo possa essere avviata ricorrendo a tre metodi, che approfondiremo in seguito: tramite ovuli (che richiedono una fase di pre-germogliazione in luogo umido per un paio di giorni prima di essere interrati), tramite carducci (opzione semplice, che non richiede particolari cure pre-semina) e, ovviamente, ricorrendo ai cari, vecchi semi.
La semina del carciofo tramite i semi è un metodo tradizionale che, in questo caso, potrebbe rivelarsi piuttosto snervante, specialmente per un contadino alle prime armi. I semi, infatti, hanno bisogno di un minimo di 150 giorni per poter germogliare correttamente; la soluzione, quindi, potrebbe essere quella di anticipare la semina ricorrendo ad un semenzaio riscaldato, in modo da dare il via al periodo germinativo nel mese di febbraio, procedendo al trapianto delle piantine non prima di maggio.
A tutti coloro che possiedono spazi talmente ristretti da potersi concedere soltanto mini-orti su balcone o piccoli giardini potrebbe sembrare una notizia negativa, anche se non è totalmente così: la semina e la successiva coltivazione di carciofi in vaso non è esattamente da ritenersi una "passeggiata".
L'impresa potrebbe sembrare difficile, ma non è certo impossibile! Innanzitutto, dobbiamo partire da due consigli basilari: il primo, piuttosto ovvio, riguarda le dimensioni del vaso che ospiterà la nostra futura pianta. Trattandosi di una pianta perenne, è consigliabile procurarsi un contenitore molto largo e profondo per consentire alle piante di crescere senza problemi.
Altro aspetto importantissimo riguarda il metodo di semina da preferire in caso di coltivazione in veranda, terrazzo o altri spazi ristretti: è consigliabile prediligere una semina tramite carducci, più semplice da gestire. Il vaso - all'interno del quale dovremo inserire uno strato di argilla espansa per favorire il drenaggio dei liquidi - dovrà essere riempito con terriccio universale misto a letame maturo, in modo di consentire al carduccio (o ai semi, oppure agli ovuli) di germinare correttamente. Non dimentichiamoci, infine, di annaffiare in maniera costante, ma senza esagerare: il carciofo, infatti, teme i ristagni idrici.
Il carciofo ha bisogno di un terreno dall'alto potere drenante e ben sciolto per consentire alle sue radici di crescere bene in profondità. Il vasto appezzamento pensato appositamente per la semina e la coltivazione dei carciofi è chiamato carciofaia: essa dovrà essere lavorata con cura e concimata a dovere per consentire l'avvio fruttuoso di una semina della composita.
In primis, la carciofaia sarà sottoposta ad una vigorosa vangatura, che andrà a "rigirare" in profondità l'area prescelta per la semina (arrivando a smuovere sino a 40-50 cm di terreno sottostante). La vangatura andrà effettuata sia in estate che in autunno, ricorrendo alla creazione di aiuole rialzate qualora il terreno della carciofaia non benefici di un alto potere drenante.
Per quanto riguarda la concimazione, il suolo sarà arricchito di almeno 5 kg di letame per ogni metro quadrato dell'appezzamento.
Siamo finalmente giunti al nocciolo della questione: qual è il metodo migliore per ottenere una semina perfetta dei nostri carciofi?
Per quanto riguarda il ricorso ai semi, abbiamo sottolineato come si possa anticipare i tempi partendo da una germinazione in semenzaio a partire da febbraio, trapiantando in terreno le piantine dopo circa 150-180 giorni dall'avvio della semina; è possibile, tuttavia, anche optare per una semina diretta in orto a partire dal mese di aprile o maggio.
Se invece siamo in possesso di piantine di carciofi sarà più semplice avviare la semina di una nuova coltura partendo da carducci o da ovuli:
La carciofaia deve essere piuttosto ampia perchè le piante di questa gustosa composita hanno bisogno di tantissimo spazio per crescere e maturare.
Il sesto di impianto della carciofaia sarà, quindi, piuttosto esteso: le piantine andranno distanziate l'una dall'altra sulla stessa fila almeno un metro, mentre le file possono arrivare ad essere lontane tra loro anche due metri.