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Appartenente alla famiglia delle cucurbitacee - come il "cugino" melone - l'anguria o cocomero è senza dubbio il frutto più rappresentativo della bella stagione.
Esistono in natura diverse varietà di questo delizioso frutto, riconoscibili dai diversi colori della polpa (non solo rossa: esistono in commercio cocomeri aventi polpa chiara o gialla), della buccia esterna (chiara, scura, con o senza striature), dalla presenza o meno di semi ed - incredibile ma vero! - anche dalle dimensioni. A dispetto di quello che siamo abituati a credere, infatti, esistono in commercio varietà di angurie davvero piccole, perfette per la semina in orto domestico, come le Sugar Baby, che non superano mai i 5 kg di peso.
Per la semina del cocomero valgono in linea di massima le stesse condizioni già elencate per la semina del melone.
E' possibile avviare la germogliazione delle piantine in vaso o campo aperto in tarda primavera, tra aprile e maggio, a condizione di disporre di temperature elevate (da 24 gradi sino a 30 gradi), senza mai scendere al di sotto dei 14 gradi. In alternativa, si può ricorrere al semenzaio riscaldato, anticipando la fase di semina a marzo e trapiantando in terreno nel mese di aprile. L'uso di pacciamatura a teli neri o di un tunnel sono da prendere in considerazione per proteggere le future colture dal freddo.
L'anguria ed il melone condividono anche la stessa gestione dell'avvio della semina.
Ricorrere ad un semenzaio riscaldato consentirà anche all'agricoltore meno esperto di avviare la germinazione delle piantine di cocomero da trapiantare poi in suolo o in vaso con un mese di anticipo. Marzo è il periodo perfetto per dare il via alla semina in semenzaio riscaldato, mantenendo stabili ed alte le temperature e procedendo al travaso delle colture in aprile.
Avviare la semina dell'anguria in vaso (ricorrendo alla varietà baby) non è così difficile come si potrebbe credere. Le regole sono abbastanza simili a quelle della semina dell'anguria in campo aperto: tanto caldo, protezione dal vento, terreno leggermente acido.
Prima di tutto occorre procurarsi un vaso di almeno 30 cm di diametro ed altrettanti di profondità, ove inserire le piantine provenienti da semenzaio o i semi. In ogni vaso è possibile piantare 3-4 semi da inserire in terreno soffice, ben concimato, con un pH compreso tra 6 e 6,8. Evitate di utilizzare l'acqua del rubinetto per annaffiare, in quanto potrebbe risultare troppo calcarea (la pianta di cocomero potrebbe, in caso di eccessiva presenza calcarea nel suolo, presentare foglie di colore giallo).
Se seguirete queste semplici dritte, i semi dovrebbero germogliare in 6-10 giorni al massimo.
Il terreno per la semina del cocomero deve essere opportunamente preparato per accogliere la futura coltivazione.
E' preferibile optare per un suolo dal pH leggermente acido (circa 5,5), da lavorare in maniera profonda con la vanga per evitare i ristagni idrici e da arricchire copiosamente con stallatico, compost o pollina. Si può aggiungere anche della cenere per fornire ai cocomeri il potassio necessario per diventare dolci al palato.
Dopo aver preparato per bene il letto di semina, è necessario creare delle postarelle all'interno delle quali inserire 3/4 semi di anguria a circa 3 cm di profondità. Tale operazione va effettuata in tarda primavera, anche in caso di trapianto di colture da semenzaio.
Se dovessero germogliare più piantine da ogni postarella, si procederà a diradarle successivamente.
Le piante di cocomero avranno bisogno di moltissimo spazio per crescere e fruttificare: aspetto, questo, da tenere a mente in fase di semina in orto.
E' bene, quindi, distanziare le future colture di anguria ad almeno un metro di distanza tra loro, disponendole in file distanti l'una dall'altra due metri.