Scopri la più prestigiosa banca di semi di mais qui: Semi di mais
Stai cercando una guida sulla semina del mais? Clicca qui: Come seminare mais
Per una corretta coltivazione biologica del mais è necessario seguire alcuni importanti step che partono dalla cura del terreno a 360 gradi - garantendo quindi un'adeguata irrigazione del terreno, una decisiva operazione di potatura e una concimazione massiccia ed ecologica del suolo - alla prevenzione e lotta alle problematiche che possono colpire le piante per poter ottenere delle pannocchie dorate e fragranti.
Scopriamo insieme i trucchi ed i segreti per gestire al meglio la coltivazione di mais o granturco.
La buona salute della coltivazione di granturco passa attraverso due importanti step: la potatura dei getti secondari della pianta e la sempreverde pratica della sarchiatura del terreno.
Per quanto riguarda la potatura, lo scopo è quello di far crescere e maturare il fusto principale attraverso l'eliminazione dei getti secondari della pianta. La sarchiatura del terreno, invece, mira a proteggere la coltivazione di mais dall'attacco di erbacce infestanti: si tratta di un processo da mettere in atto soprattutto quando la piantina è ancora piccola e da ripetere periodicamente, con delicatezza, in modo da non danneggiare le radici della pianta che possono crescere anche appena sotto il livello del suolo.
Dopo circa un mese dal processo di semina è bene dare il via alla pratica del rincalzo delle piantine, che oltre ad ossigenare il terreno può contribuire a tenere lontane le erbacce (dando così man forte al processo di sarchiatura) nonché a sviluppare le radici della pianta, dando anche al fusto della stessa la possibilità di stabilizzarsi e rafforzarsi.
Una delle domande più ricorrenti quando si gestisce una coltivazione particolare come quella del granturco è: quanta acqua bisogna fornire alle piantine?
Il mais ha bisogno di moltissima acqua per crescere rigoglioso, specialmente a partire dalla fase di fioritura; questo delicato aspetto (che può essere in parte gestito con un sapiente lavoro di pacciamatura con paglia ai piedi della pianta, da attuare dopo il processo di rincalzo) la rende una coltura abbastanza ingestibile in aree piuttosto calde del nostro Stivale, come il sud Italia o le isole.
La coltura di mais ha bisogno di nutrimento oltre che di idratazione. Tra i concimi consigliati per la coltivazione si annoverano quelli utilizzati in agricoltura biologica come il guano (cento percento naturale, si ricava dagli escrementi di volatili marini) o lo stallatico pellettato (ricavato dagli escrementi di cavalli, bovini ed occasionalmente anche da quelli di pecore e capre).
Il peggior nemico della coltivazione del giallo mais è senza dubbio un roditore chiamato arvicola, molto goloso dei chicchi di questo delizioso cereale. Prima di pensare all'estremo e letale rimedio - ovvero il veleno per topi ed altri piccoli roditori - si può optare per diverse soluzioni naturali, come i repellenti (a base, ad esempio, di aglio, ricino o assenzio), gli ultrasuoni, le recinzioni, o... i gatti.
Altre avversità che potrebbero mettere a repantaglio la salute delle colture di granturco possono essere le malattie funginee - come il fusarium, che può comparire in condizioni di umidità e a temperature temperate - ed un piccolo ma devastante insetto chiamato piralide, le cui larve attaccano la pianta, sino a provocarne la rottura. La piralide può essere debellata con il bacillus thuringensis, batterio usato come insetticida naturale.
La piantina di mais è come il nero: sta bene vicina a tutto, o quasi! In particolare le colture di questo poliedrico cereale ben si affiancano a quelle di zucche, zucchine ed altre cucurbitacee oppure alle colture appartenenti alla famiglia delle solanacee, come la melanzana o il pomodoro. Il "trittico" ideale? Quello che in agricoltura hanno ribattezzato la "consociazione delle tre sorelle": il mais, che fa da sostegno al fagiolo rampicante, che a sua volta fornisce azoto al terreno. Chiude il cerchio la zucchina, coltura che cresce orizzontalmente e che tiene a bada le erbacce: una squadra invincibile!
Per quanto riguarda la rotazione delle colture, il mais è detta coltivazione da rinnovo, che ben si presta a rotazioni con quasi tutte le colture, eccezion fatta per quella del grano: se infatti il granturco si trovasse ad avvicendarsi presto con quest'ultima rischierebbe di contrarre il fusarium.
Dopo aver prestato alla nostra coltivazione tutte le cure possibili per farla crescere e "fruttare", siamo finalmente giunti al tanto atteso momento della raccolta del granturco.
Quando è consigliabile dare il via alla raccolta del mais? In genere sarà necessario attendere almeno sei mesi dalla semina del mais, salvo che non si tratti di varietà di granturco precoce. Basterà osservare la pannocchia per comprendere appieno se è pronta ad essere raccolta: deve avere la giusta grandezza ed avere chicchi del giusto colore, gonfi e morbidi.
Per constatare la consistenza dei chicchi di mais, provate a scalfirne uno con l'unghia: se da esso esce un liquido color bianco latte, allora potrete cogliere la pannocchia. Altro aspetto da tenere sotto controllo in fase di maturazione è il colore della "barbetta" della pannocchia: più è "bruna", più il cereale è maturo.
Se desiderate preservare la dolcezza dei chicchi di mais, infine, il consiglio è quello di raccogliere le pannocchie la mattina presto per conservarle in un luogo fresco: il caldo, infatti, riduce gli zuccheri contenuti nel granturco. In caso di raccolta per realizzare pop corn o farina per polenta, al contrario, è necessario far seccare i chicchi.