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La coltivazione delle cipolle e dei cipollotti non è particolarmente complicata da gestire, soprattutto se condotta in campo aperto, mentre invece è una pratica sconsigliata da gestire in vaso, a causa dello scarso raccolto che potremo ottenere.
In entrambi i casi, comunque, basterà curare il terreno e irrigare spesso ma non troppo: è bene, infatti, evitare sia il ristagno idrico che l'aridità del suolo.
Come abbiamo premesso in anticipo, la coltivazione di cipolle su balcone, terrazzo o veranda non è di facilissima gestione. Il problema, oltre a quello legato agli spazi (la pianta di cipolla ha infatti biosogno di parecchia distanza dalle altre per crescere bene) è quello dello scarso raccolto che potremo ottenere. Un problema, però, relativo, considerando che si tratta di orti familiari e quindi di raccolti destinati all'uso e consumo casalingo.
L'unica accortezza che bisognerà avere in caso di coltura di cipolle in vaso - su balcone, giardino o veranda - sarà quella di annaffiare spesso le piantine.
La coltivazione delle cipolle in orto è piuttosto semplice da gestire. L'importante, però, è seguire delle piccole, semplici dritte per ottenere un raccolto rigoglioso e inattaccabile da funghi e malattie.
Sarchiatura, zappettatura e pacciamatura sono le operazioni principali da condurre in campo aperto. Sarchiare il terreno servirà a tenere lontane le fastidiose erbacce che spesso rischiano di soffocare il raccolto. La periodica zappettatura, invece, aiuta il terreno ad ossigenarsi e consente di frantumare la crosta che spesso e malvolentieri può formarsi in superficie. E' possibile ricorrere alla classica zappa o ad un frangizolle con lama oscillante: in entrambi i casi, però, bisogna porre molta attenzione a non danneggiare le radici.
La pacciamatura - da effettuare con paglia o ricorrendo al telo - è la soluzione ottimale per gestire il terreno avendo poco tempo a disposizione. Pacciamare aiuta a mantenere il giusto livello di umidità nell'orto e, inoltre, si rivela un rimedio anch'esso efficace contro le malerbe.
Più simile al porro nell'uso in cucina, il cipollotto possiede un bulbo più piccolo e viene raccolto per intero (a differenza della sua "sorella maggiore", della quale si raccoglie solo il bulbo). La coltivazione, tuttavia, è altrettanto semplice da gestire: in primis, a differenza della cipolla, il cipollotto andrebbe seminato in fase di luna crescente, anzichè calante come la cipolla. Rispetto a quest'ultima, il cipollotto avrà bisogno di un quantitativo più ingente di azoto e di un rincalzo che consentirà al gambo di imbianchire.
La raccolta del cipollotto avverrà in anticipo rispetto alla cipolla, dopo 70/90 giorni dall'avvio della semina. Ricordiamoci, anche in questo caso, di irrigare spesso la coltivazione.
Le cipolle non hanno bisogno di ingenti quantitativi idrici. L'ideale sarebbe irrigare secondo necessità evitando, soprattutto in estate, che il terreno diventi arido e secco.
Si può ricorrere ad un impianto d'irrigazione a goccia per idratare con costanza, ma senza esagerare.
La cipolla è una coltura generalmente resistente agli attacchi di patologie e parassiti. In caso di pericolo, comunque, una gestione accurata del suolo (irrigazione, lavorazione del terreno) ed un occhio di riguardo a rotazioni (mai coltivare cipolle in appezzamenti dove in precedenza sono state coltivate altre liliacee) e consociazioni (il binomio vincente è quello composto da carota e cipolla) può impedire che la pianta subisca aggressioni esterne.
L'insetto più fastidioso e pericoloso per la coltura della liliacea è la mosca della cipolla, da tenere a debita distanza grazie al "buon vicinato" della carota. Per quanto riguarda le patologie più dannose per la cipolla, non possiamo menzionare la peronospora (da contrastare con il rame) e soprattutto il marciume radicale, che compare in caso di ristagni idrici e che può compromettere il raccolto.
Sbalzi termici, eccessive annaffiature, ricorso ai bulbilli per avviare la semina: sono queste le principali cause di una fioritura anticipata delle nostre piante di cipolle.
Un evento, questo, che rischia di compromettere il raccolto. Come fare per gestire questo "imprevisto"?
Niente paura: possiamo raccogliere i bulbi così come sono e consumarli dopo averli fatti seccare, oppure tagliare la pianta alla base ottenendo, così, dei deliziosi cipollotti. La terza opzione, infine, consiste nel far proseguire la fioritura delle piante per ottenere così dei semi di cipolla da utilizzare successivamente.
Quando raccogliere le cipolle? Questa speciale liliacea è una coltura biennale, che va raccolta prima che monti a fiore.
Possiamo capire quando è il momento giusto per la raccolta osservando la pianta di cipolla. Quando la canna della parte aerea della pianta si piega da sola e lo stelo cambia colore virando al giallo, allora possiamo raccogliere i nostri deliziosi bulbi rossi, bianchi o dorati.
La raccolta avviene tirando dall'orto tutta la pianta, dato che il bulbo si trova sotto terra. Una volta raccolta, la cipolla si lascia asciugare al sole per un paio di giorni e si conserva in luogo buio e ventilato. Attenzione, infine, alla tipologia di cipolla raccolta: la "bionda" si conserva per un periodo di tempo più lungo, mentre le cipolle di Tropea, ad esempio, vanno consumate fresche.