Scopri la più prestigiosa banca di semi di carciofo qui: Semi di carciofi
Stai cercando una guida sulla semina dei carciofi? Clicca qui: Come seminare carciofi
La pianta di carciofo è una coltura che richiede parecchie cure e la cui durata è piuttosto lunga.
L'attesa potrebbe essere snervante, ma se gestita adeguatamente la lunghissima coltivazione di questo ortaggio potrà donare agli agricoltori tantissime soddisfazioni.
Scopriamo insieme gli step essenziali per poter gestire la coltivazione della composita.
Il carciofo si contraddistingue per una fase di coltivazione lunga, lunghissima. La composita, infatti, è una pianta poliennale, che può vivere e crescere in carciofaia anche per moltissimi anni.
Proprio per tale ragione la coltura di carciofo può essere soggetta a diverse patologie fungine, che possono essere scongiurate spostando la coltivazione ogni 4-5 anni almeno.
Come già osservato nell'articolo dedicato alla semina dei carciofi in vaso, la coltivazione dell'ortaggio su balcone, terrazzo o giardino potrenbbe rivelarsi un'impresa complessa.
Ciò non implica, tuttavia, che non sia possibile inserire, all'interno del proprio orto in veranda, una deliziosa mini-coltura di carciofi. Il trucco, anche in questo caso, sta nella corretta gestione della coltura: il carciofo in vaso, infatti, non deve essere annaffiato eccessivamente. Irrigate con parsimonia, una volta al giorno, nelle ore più fresche della giornata.
Controllate che la pianta non venga attaccata da parassiti o malattie, così come fareste in caso di coltivazione in orto; il consiglio più importante, infine, è quello di armarsi di tantissima pazienza.
Il carciofo è una perfetta coltura invernale: l'eccessivo caldo, infatti, lo porta ad entrare in uno stato di dormienza, dal quale è possibile "risvegliarlo" solo tramite irrigazione della carciofaia.
Nonostante "viva" in inverno, il carciofo teme le gelate. E' importante, quindi, fornire alla coltivazione della composita la giusta protezione tramite pacciamature non troppo umide o coperture in tessuto non tessuto.
L'irrigazione estiva è utile per risvegliare le colture di carciofo in dormienza, riattivando ed accelerando così la produzione.
La carciofaia va annaffiata spesso, evitando ovviamente i ristagni idrici; in fase di dormienza, invece, il suolo può rimanere asciutto.
I lavori di potatura del carciofo sono importantissimi sia per migliorare la qualità della produzione sia per ottenere ovuli e carducci pronti per essere re-impiantati ed ottenere, così, una nuova coltivazione di carciofi.
Diccioccatura e scarducciatura sono le due operazioni di potatura da effettuare sui carciofi. La prima, da effettuare in estate, si può eseguire andando sino a 4-5 cm sotto la superficie del suolo, al fine di rimuovere i polloni; la scarducciatura, invece, invece, consiste nella rimozione degli ovuli e si esegue, generalmente, in autunno o inverno.
La carciofaia è terreno ideale per le aggressioni da parte di topi, parassiti e patologie.
In genere, tali attacchi possono essere tenuti a bada con opere di prevenzione colturale e con rimedi biologici. Entriamo nel dettaglio.
Afidi, nottue e topi sono animali e parassiti nemici giurati del carciofo. Per quanto riguarda gli afidi -quelli neri sono i più lesivi per le colture di composite - essi possono essere tenuti a bada con sapone di Marsiglia e macerati a base di diverse erbe. Le nottue si possono contrastare con bacillus thuringensis, mentre i topi possono essere allontanati con trappole che non prevedano l'uso di veleni dannosi per gli animali e per l'orto.
Fusarium e peronospora, invece, sono le malattie che possono attaccare la coltura di carciofo e che possono essere prevenute effettuando le giuste operazioni colturali. Il fusarium si può tenere a bada con il rame (nonostante sia una opzione sconsigliata in agricoltura biologica), ma la migliore alternativa è quella di eliminare la pianta colpita. Il rame è perfetto anche per contrastare la peronospora, la quale può essere anche sconfitta tagliando le parti malate della pianta.
Al contario di quanto si possa pensare, del carciofo non si raccoglie e consuma il frutto, bensì il fiore.
Esistono carciofi di prima, seconda e terza scelta che vengono utilizzati per scopi diversi. La seconda scelta è quella destinata al commercio e si tratta dei fiori che emergono dalle diramazioni principali; i carciofini sott'olio altro non sono, invece, che i fiori di terza scelta, che nascono dalle diramazioni secondarie.
La raccolta dei carciofi è scalare: occorre avviarla nel momento giusto, ovvero quando le punte del fiore sono chiuse ed il capolino presenta le giuste dimensioni.