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La coltivazione dell'anguria presenta moltissimi punti in comune con quella del melone: dalla prevenzione delle malattie alla cimatura, sono poche e semplici le accortezze da avere con le piante di cucurbitacea in vaso così come in orto aperto.
Scopriamo insieme tutti i segreti per ottenere un raccolto prolifico di cocomeri pronti ad essere consumati.
La coltivazione dell'anguria su balcone, terrazzo o altri mini-orti cittadini non è così complicata come si potrebbe immaginare.
Dobbiamo tuttavia tenere presente alcuni importanti fattori per ottenere un raccolto casalingo perfetto. Innanzitutto, la corretta esposizione del contenitore ove avremo avviato la semina e dove continueremo a condurre la coltivazione del cocomero: l'anguria, infatti, ha bisogno di tantissima luce per crescere bene. Altro aspetto fondamentale è il ricorso a strutture pensate per far crescere la pianta in altezza.
Il vaso può essere posto vicino ad una rete, con un tutore posto all'interno del vaso: è facilissimo preparare una struttura robusta e, al contempo, economica. Procuriamoci due pali, una rete e costruiamo un sostegno alto almeno 120 cm.
Gestire una coltura di cocomeri in orto significa attuare alcune operazioni solo in apparenza di routine: tali azioni, infatti, si riveleranno decisive per la buona riuscita della coltivazione della cucurbitacea.
Pacciamatura e sarchiatura sono imprescindibili per la tutela della coltivazione di anguria da attacchi di malerbe, ma non solo. La sarchiatura consente di ossigenare il terreno, mentre la pacciamatura mantiene il suolo caldo e previene il disastroso (per il raccolto finale) contatto diretto tra frutto e terreno.
Altra azione da considerare come diktat per ottenere frutti succosi e sani è quella della cimatura. Nel cocomero, come già visto nel melone, è essenziale potare la pianta per ottenere frutti più grandi; la cimatura del cocomero si attua sopra la quarta foglia dello stelo principale. Altra piccola dritta da mettere assolutamente in pratica si effettua sul frutto vero e proprio: il cocomero va roteato ogni due-tre giorni in modo di essere esposto al sole in maniera omogenea, spostandolo una volta a destra e una a sinistra. Ricordiamo anche di porre un sostegno che separi il frutto dal terreno, in modo da non correre il rischio di fare ammalare le angurie: un'asse di legno sarà sufficiente.
Eccetto che nella fase immediatamente precedente alla raccolta dei frutti - durante la quale non bisogna annaffiare per non compromettere il sapore finale dell'anguria - la coltivazione della cucurbitacea simbolo dell'estate ha bisogno di essere irrigata spesso, per consentire alle piante (le cui radici non si insinuano eccessivamente in profondità nel suolo) di avere a disposizione perennemente il giusto quantitativo di acqua per crescere sane e rigogliose.
La coltivazione del cocomero è un'ottima vicina di orto per diverse piante. L'anguria, per esempio, ben si sposa con cipolle, pomodori, spinaci e lattughe.
Per quanto riguarda le rotazioni colturali, invece, il discorso è ben più complesso. E' consigliabile non coltivare cocomeri su terreni dove siano già state gestite colture di altre cucurbitacee o solanacee, che impoveriscono il terreno.
Come sottolineato nel post dedicato alla coltivazione del melone, anche l'anguria può cadere vittima di virosi che possono essere prevenute mantenendo puliti ed igienizzati gli attrezzi utilizzati nell'orto e, soprattutto, difendendo la coltura dall'attacco degli odiosi afidi.
Il consiglio per ottenere un raccolto sano è quello di non ricorrere a rimedi ritenuti tossici per gli insetti, api in primis, deputati all'impollinazione deli fiori dell'anguria; pollice in su, invece, per metodi biologici al cento percento, quali: acqua e sapone, ortica ed aglio.
Quando avviare la raccolta dell'anguria? Esistono alcuni parametri che potrebbero aiutarci a comprendere appieno quando è arrivato il momento di poter assaggiare il "frutto" - è il caso di dirlo! - del proprio lavoro in orto o in balcone.
La dimensione del cocomero da sola, date le innumerevoli varietà presenti in natura, potrebbe non essere un parametro valido per giudicare la maturazione della cucurbitacea; al contrario, invece, la buccia esterna piuttosto che il "suono" del cocomero sono da considerare segnali importanti da valutare per scoprire se il nostro frutto è pronto per essere mangiato.
Proviamo a "bussare" sul cocomero: un suono cupo è segno che il frutto è pronto per essere colto. La buccia dell'anguria matura, inoltre, si presenta liscia e brillante, con una sorta di patina che può essere rimossa facilmente con l'unghia. In caso di anguria matura, inoltre, il viticcio - o pampino, il grappolo che consente ad una pianta di aggrapparsi a sostegni o ad altre colture - diventa scuro e secco. L'anguria, infine, presenterà una depressione a ridosso del picciolo che lega frutto e pianta solo quando sarà matura. Una volta raccolta, l'anguria può essere conservata in frigorifero per almeno un mese.