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Che sia in vaso oppure in campo aperto, la coltivazione dell'aglio è facilmente gestibile anche dai "contadini" meno esperti.
Il segreto per ottenere un raccolto prolifico è proteggere le colture dal vero, grande nemico dell'aglio: il ristagno idrico. Scopriamo come.
Quali sono i segreti per coltivare le proprie piantine di aglio da casa propria, sul proprio terrazzo, senza particolari problemi?
La risposta potrà sembrare così semplice da spiazzare anche i pollici meno verdi: gestire in maniera corretta il drenaggio dell'acqua.
Possiamo ritenere a ragione che l'aglio sia una delle colture più facili da gestire in balcone, proprio perché le regole che dobbiamo ricordare e mettere in pratica per ottenere questo profumato ortaggio sono le medesime da applicare nel caso di piante coltivate in orto cittadino. Oltre, quindi, alla corretta esposizione del vaso sul terrazzo e alla irrigazione costante ma non eccessiva dobbiamo porre particolare attenzione al terreno che ospiterà le piantine, che deve possedere un altissimo potere drenante e deve possedere una consistenza sabbiosa. Per evitare che i liquidi ristagnino nel suolo poniamo della ghiaia sempre sul fondo del vaso.
Altro trucco per ottenere una splendida piantagione d'aglio è quello di non concimare il terriccio con letame o stallatico in pellets.
La coltivazione dell'aglio in orto consta di momenti semplici ma importanti, scanditi da una gestione impeccabile delle consociazioni, da rotazioni attente, da una irrigazione controllata, dall'eliminazione dei bigoli nel caso in cui l'aglio viva una fase di fioritura e dalla protezione della coltura da attacchi di parassiti e da patologie.
L'aglio è una coltura che non necessita di troppa acqua per crescere. Se coltivato in periodi piovosi, non sarà necessario bagnare le piantine; durante i mesi estivi, invece, si può irrigare senza rendere eccessivamente fradicio il terreno.
Quando il bulbo giungerà a pieno sviluppo, sarà fondamentale smettere di irrigare l'aglio; inoltre, le annaffiature alla coltura delle liliaceae dovrà tassativamente essere fermata un mese prima della raccolta.
L'aglio ha bisogno di ruotare spesso senza essere ripiantato nella stessa area; la coltura, inoltre, non deve seguire quella di altre piante appartenenti alla stessa famiglia dell'aglio, come asparagi, porri e cipolle.
Per quanto riguarda le consociazioni, l'aglio è ottimo "vicino" di ortaggi quali: carote, sedano, cavoli, insalate, ravanelli.
L'aglio può essere soggetto ad attacchi di insetti e all'insorgenza di patologie spesso dovute ad una cattiva gestione dell'irrigazione della coltura; problematiche, queste, che possono essere tenute a bada con rimedi biologici qualora l'opera di prevenzione non fosse sufficiente.
Tra le malattie più pericolose che possono colpire la coltivazione della liliacea, ricordiamo:
Scopriamo insieme anche gli insetti nemici dell'aglio:
Trascorsi circa 5-6 mesi dalla semina degli spicchi, potremo finalmente raccogliere il nostro aglio: il momento più bello di tutta la fase di coltivazione!
Il piegamento e lo svuotamento del gambo saranno i segni tangibili che sarà ora di raccogliere i nostri adorati bulbi. L'aglio potrà essere rimosso dalla pianta quando si sarà seccato e potremo lasciarlo ancora un paio di giorni al sole per farlo asciugare del tutto.
L'aglio potrà, successivamente, essere conservato in luoghi freschi e bui.