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Ci siamo: dopo la semina è ora della coltivazione vera e propria della nostra piantina di peperoncino!
Questa fase è delicatissima e per questo è fondamentale tenere a mente alcuni importanti fattori per la buona riuscita della nostra coltivazione homemade: trapianto in orto, vaso o indoor; scelta del terriccio e del nutrimento fondamentale; innaffiatura ed eventuale potatura; sostegni alle piante e difesa dagli agenti esterni. Affrontiamo, quindi, il secondo step per ottenere peperoncini da rendere "rossi d'invidia" amici e conoscenti!
Come nel caso della semina, anche per quanto riguarda la coltivazione delle piantine di peperoncino possiamo avvalerci di una marea di modi diversi, dalla classica coltivazione in orto a quella in vaso, sino alla sdoganata (ma non ampiamente condivisa) modalità indoor.
La coltivazione in orto (o in campo) prevede, innanzittutto, un'approfondita conoscenza della tipologia del terreno nel quale andremo a trapiantare le nostre neonate "piccanti" piantine. Il terreno ideale per coltivare il peperoncino è drenante, con un ph compreso tra 5,5 e 7; presenta un substrato sabbioso e necessita di una concimazione energica (magari con letame o compost) in modo da fornire alla coltivazione il giusto nutrimento al fine di veder "fiorire" i nostri peperoncini.
Il capitolo clima è, come già constatato durante la fase della semina, piuttosto ostico, perchè il peperoncino ha bisogno in linea di massima di sole e temperature miti. Ricordiamo, però, che in base alla variante di peperoncino possono cambiare alcuni parametri: è bene, quindi, informarsi prima di intraprendere questa fase.
Se non disponete di un appezzamento abbastanza grande per la vostra coltivazione - o semplicemente desiderate tenere sotto stretto controllo le vostre piantine - potete optare per una coltivazione in vaso (che, oltre ad essere pratica, è anche graziosa: le piantine di peperoncino sono davvero gradevoli alla vista!) o per la già citata coltivazione indoor.
La coltivazione in vaso è una delle metodologie più utilizzate, perfetta in caso di piantine di peperoncino piccole. Metterla in atto è semplice, a patto di ricordare però alcune importanti regole.
In primis, la posizione del vaso sul balcone (o in terrazzo, o in qualunque area collocherete il vostro vaso): il peperoncino, come noto, ha bisogno di luce. Posizionate il vaso, quindi, ad est o ovest, oppure verso sud-est o sud-ovest. Altro aspetto essenziale è la scelta del vaso o del contenitore dove trapiantare la piantina: l'ideale è un vaso di circa 20-25 cm e profondo circa 30 cm perchè i peperoncini piccanti (a differenza dei "cugini" peperoni) non hanno bisogno di tantissima terra.
Una volta scelto il vaso, assicuratevi che presenti un drenaggio sul fondo: il ristagno acquatico mettere a repentaglio la salute delle vostre piantine. Un ottimo drenante è l'argilla espansa. In base al materiale di cui è composto il vaso o il contenitore dove trapianterete le piantine potrete anche rendervi conto di quante volte dovrete innaffiare la vostra pianta (ricordandoci, ovviamente, che il terriccio non deve mai seccarsi): la plastica, ad esempio, non è traspirante come la terracotta, quindi il rischio di ristagno potrebbe essere più alto.
Per idratare le piantine si può utilizzare l'innaffiatoio: l'acqua, però, deve essere lasciata intiepidire per non "stressare" troppo la piantina. Altro metodo (a cui ricorrere soprattutto in caso di piantagione più grande del semplice vaso) potrebbe essere quello della irrigazione a goccia tramite apposito impianto dotato di timer, per garantire una idratazione perfetta anche in nostra assenza.
Il terreno utilizzato deve essere, come nel caso della coltivazione in orto, periodicamente concimato. Per chiudere, non possiamo non sottolineare che le piantine di peperoncino devono essere protette da parassiti e malattie, oltre che sostenute con un bastoncino quando i frutti saranno più maturi, dato che possono piegare la piantina con il loro peso.
Il caolino è un minerale composto da alluminio e silicio ed utilizzato soprattutto in estate per evitare alle piantine spiacevoli "insolazioni". Le zeoliti, altri minerali, sono invece utilizzati per contrastare gli attacchi di insetti e funghi. Possiamo, infine, utilizzare altri metodi naturali per tutelare le nostre piantine: decotto d'aglio, infuso d'ortica, oppure l'equiseto (sottoforma di decotto o macerato). Non dimentichiamo, inoltre, che se abbiamo predisposto la semina del peperoncino in grow box possiamo procedere con la fase della coltivazione semplicemente continuando ad attuare tutte le dinamiche già utilizzate in fase di semina indoor.
E' giunta l'ora di preparare il terreno ad ospitare le splendide piante di peperoncino che con tanta cura abbiamo fatto germogliare. Lavoriamo il terreno almeno una decina giorni prima di trapiantare il nostro peperoncino, attraverso una vangatura profonda (senza, però, rigirare le zolle di terreno), una corretta concimazione (con letame naturale, compost e altre sostanze che arricchiscono il terreno, senza però esagerare con le dosi), una rottura delle zolle con la zappa (nei primi 5-massimo 10 cm) ed un livellamento della terra con rastrello.
Passiamo, finalmente, a trapiantare le nostre piantine, con delicatezza. Questo importante procedimento si attua in generale nei mesi primaverili (aprile/maggio). Non abbiate fretta nel procedere al trapianto, ma date alla piantina un paio di giorni di tempo per adattarsi al clima, ponendo il vaso all'esterno. Successivamente, scegliendo una giornata nè torrida nè piovosa, scavate una buca nel terreno e ponetevi delicatamente la piantina con il suo pane di terra. Per aiutarvi nell'estrazione della pinatina dal vaso, prima innaffiatela e poi estraetela con calma. Ponete le piantine a distanza di 50 cm l'una dall'altra e, una volta posta con cura all'interno della buca, passate a compattare la terra intorno ad essa (schiacciando con cura il terreno) ed a innaffiare la pianta.
Una volta conclusa la fase di trapianto possiamo prenderci finalmente cura delle nostre piantine seguendo tutti gli accorgimenti atti a renderla rigogliosa, per ottenere infine dei gustosi, piccanti peperoncini.
La pulizia dell'area e il sostegno della pianta sono degli step fondamentali, che mai andrebbero trascurati, al pari dell'irrigazione e della concimazione delle piante di peperoncino. Un bastoncino fungerà ottimamente da tutore per la pianta in fase di crescita, qualora ce ne fosse bisogno; ricordatevi, inoltre, di ripulire l'aiuola che ospita la pianta, estirpando le erbacce oppure optando per la copertura con telo o paglia della superficie intorno alle piante (in gergo: pacciamare).
Fasi importantissime per la corretta crescita delle piantine sono, infine, concimazione, irrigazione, potatura e protezione da parassiti ed agenti esterni del peperoncino.Per quanto riguarda l'irrigazione, il terreno deve essere sempre umido, ma attenzione a non eccedere nel ricorso all'acqua e soprattutto, evitate di bagnare le foglie.
Per quanto concerne la concimazione, sono diversi i prodotti che potete usare per nutrire il vostro terreno e, di conseguenza, le vostre piantine: stallatico pellettato o di pollina, macerato di ortica o di consolida, ma anche concimi specifici per peperoncini piccanti, da usare con parsimonia e da comprare in maniera responsabile (evitando i composti ricchi di principi chimici).
La potatura è la soluzione ideale per garantire la pulizia e la corretta crescita della pianta, specie se è in coltivazione perenne. vanno rimossi rametti secchi o danneggiati nel periodo invernale o ad inizio primavera.
La fase di protezione delle piantine da insetti, agenti esterni o malattie è imprescindibile per ottenere un raccolto ricco e fruttuoso. I peperoncini possono essere attaccati da insetti quali afidi, ragnetti rossi, mosche bianche e piralidi del mais; da malattie come fusarium, verticillium, alternaria e peronospora; possono essere vittime di scottature, ingiallimento delle foglie o caduta dei frutti.
In questi casi, oltre ai prodotti appositi (come il rame o altri prodotti a base di rame) possiamo attuare qualche manovra di prevenzione. Innanzitutto, non esagerare con irrigazioni e concimazioni; attuare una roteazione delle colture (alternando i peperoncini con piante di patate o pomodori, ad esempio); potare al bisogno e lavorare con cura il terreno; distribuire sullo stesso prodotti ad effetto rinvigorente, a base di propoli o equiseto (i già citati macerati). Non dimenticate, inoltre, di controllare il ph del terreno e di proteggere le piantine dall'azione diretta del sole.
Finalmente ci siamo: i peperoncini sono brillanti e corposi, pronti per essere raccolti! La raccolta del frutto è un momento chiave, perchè se avremo compiuto correttamente i passaggi di semina e raccolta avremo peperoncini pronti ad essere mangiati o utilizzati per altre preparazioni.
Quando possiamo raccogliere i peperoncini? La fase di maturazione media si aggira attorno ai 30-45 giorni dalla fase di allegagione (ossia la fase iniziale dello sviluppo del frutto). Se la buccia esterna presenta un colorito uniforme vuol dire che è pronto per essere colto.