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Coltivare la propria piantina di origano in grandi appezzamenti o mini-orti predisposti in spazi più angusti quali balconi, terrazzi o piccoli giardini è un'impresa piuttosto semplice.
Scopriamo insieme tutti i piccoli passaggi che ci aiuteranno ad ottenere un raccolto profumato e pronto per essere usato in cucina.
Abbiamo rimarcato nell'articolo dedicato alla semina dell'origano quanto questa pianta perenne sia semplice da gestire in un vaso dalle giuste dimensioni e posto in luogo ben soleggiato.
La coltivazione di questa speciale aromatica in mini-orto su balcone, veranda o altri spazi ridotti può essere condotta con altrettanto successo, magari creando delle "profumate" consociazioni tra l'origano ed altre piante aromatiche quali maggiorana, salvia, timo e rosmarino (da evitare, invece, le combinazioni tra basilico e origano e origano e menta). La coltura perenne è poco esigente in fatto di cure, ma l'annaffiatura in vaso va curata maggiormente rispetto che a quella in campo aperto: meglio bagnare l'origano spesso, ma limitando le dosi. Per quanto riguarda la concimazione, invece, basterà fornire ogni anno una razione di nutrienti utili alla pianta per crescere.
La coltivazione dell'origano in campo aperto richiede il ricorso a pochissimi accorgimenti necessari a non mettere a repentaglio la salute della pianta.
Prima di tutto, occorre tenere a bada le erbacce infestanti che possono soffocarne la crescita e controllare il suolo: se sulla parte esterna si presenta una crosta è bene lavorare il terreno.
La lamiacea, inoltre, non sopporta le temperature troppo rigide: in caso di gelate invernali potremo proteggere la coltivazione con una sapiente opera di pacciamatura o ricorrendo a teli in tessuto non tessuto. L'origano non ha bisogno di subire potature importanti: limitiamoci ad eliminare i rami troppo secchi dalla pianta. Per quanto riguarda la concimazione, infine, basterà aggiungere nutrienti al terreno una volta l'anno.
L'origano è una pianta resistente alla siccità, ma non tollera i ristagni idrici. Il consiglio è quello di annaffiarla in casi particolari e con moderazione.
Come la maggior parte delle colture aromatiche, anche l'origano non è particolarmente soggetto ad aggressioni da parte di patologie o insetti.
Gli unici "nemici" della pianta sono gli afidi, che è possibile rimuovere manualmente o ricorrendo a rimedi naturali.
Quando possiamo dare il via alla raccolta del nostro profumatissimo origano?
La risposta più ovvia è: sempre. L'origano, infatti, è una coltura perenne e sia fiori che foglie sono perfette da utilizzare in cucina come spezie. Esistono, però, dei momenti nei quali l'aromatica è al massimo del suo splendore, letteralmente. Il periodo migliore per la raccolta va da giugno a settembre, ovvero nel pieno della fioritura dell'aromatica. E' importante non iniziare il raccolto quando la pianta è troppo piccola, perchè rischieremmo di indebolirla.
Ricordiamoci anche di non strappare il rametto a mani nude, ma di ricorrere a delle forbici da potatura, recidendo il rametto (avente fiori e foglie, per enfatizzare il profumo di questa spezia fantastica) appena sopra il colletto della pianta. Altro consiglio importante è quello di dare il via alla raccolta quando il terreno ospitante la pianta è umido: in alternativa, irrighiamolo il giorno prima.
Una volta raccolto il nostro origano possiamo farlo essiccare in luogo fresco, ombreggiato e ventilato.