Come coltivare insalata

12/22/2020
da Mirco AliSeeds

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Dopo aver seminato la nostra insalata, è giunto finalmente il momento di dedicarci alla sua coltivazione.

La coltivazione dell'insalata è un processo piuttosto semplice, a patto di non lasciare mai le piantine a secco di acqua o in balia di insetti che possono compromettere il raccolto finale, come larve e lumache. Cominceremo ad analizzare nel dettaglio le tipiche "mosse salva-raccolto", dedicando particolare attenzione anche alla coltivazione delle insalate invernali, alle malattie e ad i parassiti che possono attaccare la coltivazione, sino a giungere al tanto desiderato momento del raccolto.

Indice

Come coltivare l'insalata: fasi principali

Una coltivazione impeccabile di qualsivoglia ortaggio richiede delle azioni di routine che, però, diventano necessarie per poter poi beneficiare di un raccolto generoso.

La coltivazione dell'insalata non fa eccezione. E' fondamentale, in primis, tenere lontane erbacce e piante infestanti tramite il processo di pacciamatura dell'area di coltivazione con teli di juta o materbi (plastica compostabile e biodegradabile) o con della semplice paglia. In caso di semina in vasetto, sarà necessario piantare le future lattughe nel terreno. La fase del trapianto richiede di tenere un dito di pane di terra della piantina al di fuori del suolo, in modo da consentire alla futura lattuga di stare leggermente sopraelevata e di prevenire un ammassamento di foglie con conseguente schiacciamento delle stesse sul terreno.

Altra importantissima azione da compiere spesso, sia in fase di trapianto che alla formazione del cespo, è quella della irrigazione. Innaffiare la coltivazione di sera aiuta a prevenire l'insorgenza di funghi dannosi per il raccolto. Attenzione, però, a non innaffiare le foglie dell'insalata o la pianta durante i momenti di caldo eccessivo.

Come coltivare l'insalata nei mesi invernali

Come già sottolineato nel processo della semina, l'insalata è da considerarsi una coltivazione prettamente estiva. Ciò, però, non significa necessariamente che non sia possibile coltivare alcune tipologie di insalata anche durante i mesi più freddi, specialmente in alcune aree del Sud Italia, dove anche in inverno possono registrarsi temperature piuttosto miti.

Le varietà di insalata che possono essere coltivate durante i mesi invernali sono: le lattughe da taglio, la valerianella, le cicorie, le indivie, l'insalata Milano, il radicchio, la rucola e la lattuga da cespo. Esistono, oltre alla pacciamatura, altri preziosi accorgimenti da attuare in caso di coltivazioni di insalata autunnali e invernali:

  • Tessuto non tessuto: l'utilizzo di tale materiale, seppure piuttosto laborioso, consente di tenere al sicuro le piantine dal gelo invernale. Il tessuto non tessuto va poi rimosso durante le ore diurne;
  • Tunnel o serra fredda: è possibile creare anche da soli un tunnel freddo che consenta di accumulare il calore diurno e di diffonderlo alle coltivazioni di sera. Basta realizzarlo con teli trasparenti e tubi di plastica dei cavi elettrici.

Malattie, insetti e parassiti dell'insalata

L'insalata può essere soggetta a malattie o all'attacco di insetti e parassiti. L'opera di prevenzione - non eccedere con la concimazione, evitare la formazione di condensa in serra, irrigare in maniera corretta le piantine, distanziare in maniera corretta le piantine, effettuare il sistema di rotazione - è fondamentale per evitare l'insorgenza di malattie fungine. In caso di insorgenza oramai avvenuta, in alcuni casi bisognerà procedere all'eliminazione delle foglie colpite o all'applicazione di prodotti rameici.

Altro valido alleato per la salute delle nostre lattughine è il macerato di equiseto - rimedio naturale al cento percento! - da irrorare anche sul fogliame. Le principali malattie che colpiscono le coltivazioni di insalata sono:

  • Rizoctonia e pitium, funghi che possono comparire in caso di eccessiva umidità;
  • Peronospora (bremia), che si manifesta con una muffetta bianca sulle foglie di insalata. Può insorgere soprattutto in ambienti chiusi come tunnel e serre, solitamente a temperature che oscillano tra i 18 ed i 20 gradi. Potrebbe rivelarsi utile arieggare tunnel e serre ed evitare il ristagno idrico. In casi "estremi" si ricorre al rame, da maneggiare con cura perché tossico;
  • Verticillium, fortemente virulenta, da combattere solo eliminando le piantine già colpite: la patologia, infatti, fa marcire l'intera pianta;
  • Oidio, riconoscibile dalla presenza delle immancabili macchie bianche polverose sulle foglie;
  • Botrite, patologia che colpisce le parti secche dell'insalata che può diffondersi alle foglie in caso di forti piogge e temperature basse. Basta eliminare le parti secche dell'insalata colpite per tenere a bada il problema.

Tra gli insetti e i parassiti che possono aggredire la nostra insalata, la lumaca è senza dubbio il nemico numero uno da sconfiggere. Esse possono essere tenute a bada con rimedi semplici e naturali: se non abbiamo la "fortuna" di imbatterci in un riccio - perfetta antitesi animale della lumaca! - possiamo costruire delle trappole a prova di chiocciole & co.. Tra le più gettonate vi sono quelle alla birra, costruite con semplici vasetti, o quelle con altre esche. Qualora si scelga di usare i rimedi più "aggressivi" come il lumachicida, sarà consigliabile avvalersi di un dispenser LimaTrap che eviterà al veleno di disperdersi nel suolo.

Oltre alla lumaca, altri insetti e parassiti da cui proteggere le nostre insalate sono:

  • Elateridi o ferretti, da allontanare con pezzetti di patata e da eliminare manualmente;
  • Bruchi, da sconfiggere con il sempreverde e naturale bacillus thuringensis;
  • Afidi, che possono essere contrastate con il piretro, che però va maneggiato con cautela perché lievemente tossico. In caso di numero esiguo di afidi, sarà sufficienti lavarle via dalla pianta.

Come raccogliere l'insalata

Dopo aver accudito e "coccolato" le nostre piantine di insalata, è giunto finalmente il tanto atteso momento della raccolta.

Si può dare il "via" alla raccolta dell'insalata entro gli 80/100 giorni dalla coltura prima che monti a seme. Nel periodo della coltura sono, ovviamente, incluse anche le settimane che la piantina ha trascorso in semenzaio. Le lattughe da taglio possono essere raccolte più volte in un anno, semplicemente tagliando le foglie e attendendo che si riformino per una nuova raccolta; in caso di lattughe da cespo, invece, si raccoglie il cespo per intero o si ricorre al metodo della mungitura, ovvero si staccano le foglie più esterne a mano, delicatamente, lasciando intatto e pronto a "riprodursi" il cuore della pianta.

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