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Che si tratti di campo aperto o di un orto in balcone, non è difficile portare a compimento la coltivazione delle piante di fava.
Le tecniche colturali per arrivare ad un raccolto soddisfacente delle nostre fave sono simili a quelle di un'altra pianta leguminosa, ovvero i fagioli; scopriamo, quindi, quali sono le strategie da mettere in atto per arrivare a poter gustare le nostre freschissime e biologiche fave.
Se il vostro desiderio è quello di adornare il vostro balcone con una bella - e buona! - coltura di fave, niente paura: con qualche piccolo accorgimento ed un vaso abbastanza capiente (almeno 45 cm di diametro) sarà possibile garantire a voi stessi un piccolo ma proficuo raccolto di fave anche in presenza di spazi ristretti.
Le piante di fave possono essere tranquillamente poste in zone ombrose sul vostro balcone; non dimenticate, inoltre, di garantire alla coltura i giusti sostegni per crescere sana ed eretta. La pianta di fava teme la siccità, ma anche i ristagni idrici: ponete particolare attenzione all'irrigazione della coltura senza, però, esagerare.
La pianta di fava è abbastanza facile da coltivare in campo aperto e non richiede particolari attenzioni se non quelle considerate di routine.
Il primo step è quello di scerbatura, per tenere lontane le erbacce infestanti; la zappettatura del suolo garantirà alla coltura un terreno soffice, ben drenato e "nutriente" per la fava. La rincalzatura, infine, sarà perfetta per stimolare la crescita delle radici della pianta e per proteggere la coltivazione in caso di temperature rigide.
Una corretta annaffiatura delle fave sarà decisiva per una rigogliosa crescita del legume senza che la pianta possa essere attaccata letalmente da muffe e patologie.
Come anticipato, la fava teme sia la siccità che l'eccessiva presenza di liquidi nel terreno. Nel terreno, appunto, perché è sconsigliabile bagnare le foglie: pollice verso, quindi, per annaffiature dall'alto.
La coltura va irrigata sin dalla nascita dei primi fiori; il terreno va bagnato in profondità nelle ore più fresche della giornata, quindi alle prime ore del mattino oppure in serata. E' essenziale evitare di creare ristagni attorno alle piante.
La coltura delle fave può essere soggetta ad attacchi di insetti e ad insorgenza di patologie che possono essere prevenute evitando in primis il ristagno idrico.
Tra le patologie la più pericolosa per la coltura della leguminosa è senza dubbio il fungo noto come carbone della fava, che colpisce le radici della pianta fino a farle marcire e che può essere evitata ponendo particolare attenzione all'umidità del terreno.
Per quanto riguarda gli insetti nemici della fava, non possiamo non menzionare gli afidi neri - che possono essere debellati eliminando la piante colpita della pianta - ed il tonchio, che può essere debellato a partire dalla fase di semina, ponendo i semi in microonde per qualche minuto.
Quando raccogliere le croccanti e deliziose fave? L'essenziale è raccoglierle prima che il seme diventi duro, quindi tra maggio e giugno.
Il trucco migliore per capire quando è il momento giusto per la raccolta delle fave è tastare il bacello per verificare la presenza dei semi: solo in questo caso la raccolta delle fave potrà essere avviata. In caso di seme maturo, è consigliabile sbucciare la fava prima di consumarla. Una volta raccolte le fave possono essere consumate crude, surgelate o utilizzate, ad esempio, per realizzare farine o preparare minestroni o vellutate: la creatività sarà il vostro unico limite!