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La coltivazione del basilico consta di alcuni processi semplici ma importantissimi per ottenere un'aromatica fresca, brillante, saporita, le cui foglie saranno pronte ad essere colte e gustate al momento.
Dobbiamo ricordare, in primis, di eliminare le erbacce infestanti che possono minacciare la salute della coltura; non dobbiamo dimenticare, inoltre, alcuni step decisivi che approfondiremo a breve, che se attuati perfettamente ci permetteranno di ottenere un raccolto florido.
Come tutte le piante aromatiche, anche quella del profumatissimo basilico ben si presta per la coltivazione in vaso. Quali sono i principali accorgimenti da seguire in caso di coltivazione "homemade"?
Il primo passaggio da effettuare è quello di travasare le piantine dal semenzaio in vasi più grandi, meglio se di coccio. Servirà del terriccio comune e un pezzo di coccio per coprire parzialmente il foro del vaso prescelto per continuare la coltivazione. Una volta effettuato questo passaggio, si rovescia il vasetto contenente la piantina, che verrà estratta con la sua intera zolla e separata per ottenere piantine più piccole, senza danneggiare le radici.
Adesso bisognerà aggiungere nel vaso due dita di terriccio, poi le piantine ad una distanza l'una dall'altra di circa 5 cm ; andrà poi aggiunto altro terriccio per coprire bene la coltura, prima di iniziare ad annaffiarla. Il basilico ha bisogno di molta luce e di acqua, ma viene danneggiata dal ristagno idrico; durante i periodi estivi la pianta può tranquillamente essere posizionata in esterno, mentre in inverno necessita di luoghi caldi ma sempre illuminati.
Dopo aver trapiantato le piantine di basilico in orto (come visto nel post dedicato alla semina dell'aromatica) il nostro basilico avrà bisogno di essere protetto da aggressioni esterne di varia entità - erbe infestanti, insetti, patologie - e di essere curato con operazioni di routine, ma vitali per la nostra coltivazione. Entriamo nel dettaglio.
Abbiamo evidenziato a più riprese un aspetto importante sulle colture di basilico: esse odiano la siccità ed è necessario irrigarle spesso, evitando però il pericoloso ristagno idrico.
Capire se e quanta acqua bisognerebbe dare alla piantina di basilico è piuttosto semplice: basta infilare un dito nel terreno. Se il dito risulterà essere asciutto, la pianta andrà irrigata; se il dito, invece, è umido, l'irrigazione si può rimandare. Bisogna anche porre attenzione in caso di terreno eccessivamente bagnato, nel qual caso bisognerà cessare l'annaffiatura.
In generale, la coltura della verde aromatica dovrebbe essere irrigata almeno una volta al giorno nei mesi autunnali e primaverili; annaffiature che, in estate, vanno incrementate. Il segreto è bagnare la terra poco e spesso, magari aiutandosi con un sistema di irrigazione a goccia programmato o con la sempreverde soluzione low budget delle bottiglie rovesciate: basterà acquistare un gocciolatore con innesto per bottiglie ed il gioco sarà fatto!
La cimatura delle infiorescenze del basilico è di vitale importanza per consentire alla pianta di produrre sempre un maggior numero di foglie pronte da mangiare.
I fiori vanno eliminati spesso, evitando che i fiori maturino e rilascino semi: in caso contrario, le foglie inizieranno a seccarsi ed a perdere aroma.
Il basilico può essere soggetto a contrarre alcune patologie, evitabili con opere di prevenzione che vanno dall'evitare il ristagno idrico alla corretta gestione della rotazione colturale (il basilico non va mai coltivato in luoghi in cui è "cresciuto" negli ultimi tre anni), dall'utilizzo del "miracoloso" macerato d'equiseto alla corretta irrigazione delle piante (mai bagnare le foglie del basilico, ma solo il terreno).
Ciò premesso, le principali patologie che possono mettere a repentaglio la coltivazione del basilico sono due: la peronospora (riconoscibile dall'ingiallimento delle foglie e dalla contemporanea presenza di muffa grigiastra nella parte inferiore delle stesse), che può essere contrastata con il rame (che però non consente la raccolta delle foglie per tutto il periodo della carenza); e il marciume radicale o fusarium del basilico, che può essere sconfitto soltanto eliminando la pianta colpita ed evitando di trapiantare altre piante nello stesso luogo in cui era sita la pianta malata (in caso di coltivazione in vaso, il terriccio che ospitava la pianta malata va cambiato ed il vaso che conteneva lo stesso va disinfettato).
Per quanto riguarda le aggressioni di insetti, il peggior nemico del basilico è senza dubbio la tanto simpatica quanto ingorda lumaca. Come tenerla a bada? Semplice: con trappole naturali, lumachicidi biologici o... con un bel riccio!
Nonostante siamo soliti consumare solo le foglie del basilico, anche i fiori sono commestibili.
La raccolta delle verdi ed invitanti foglioline di basilico avviene in genere da maggio ad ottobre. La parola-chiave di una giusta raccolta è parsimonia: le foglie, infatti, non vanno raccolte tutte assieme. Si può defogliare manualmente il basilico o spuntare le piantine, sempre con delicatezza.